domenica 29 marzo 2009

Desiderio di vita

di Nelida Ukmar e Adamo Musella


Inconsapevole navigatrice senz'anni
sinuosa e fluttuante sirena,
mi aggiro tra le stanze
della tua disadorna dimora
dove amo tornare la sera
per cercarti negli angoli bui
per i quali nascosto

sorprendi me,incauta,in un breve sussulto,
pura trasgressione nella notte in cui mi perdo,
per rinascere nel nuovo mattino
quando ritrovo nel riflesso acerbo,
presuntuoso e consapevole dei tuoi anni,
il desiderio di vivere senza soluzione
questo mio frammento di anormalità,
che si dissolve nella mia pelle
mentre indossi il vestito d'amore
che ti apre la porta del nuovo giorno
lasciando me e la mia anima soli.


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giovedì 26 marzo 2009

Vecchio

di Stellagreca e Adamo Musella

Padre ombroso
eri austero nei miei ricordi,
silenzioso ai miei lamenti.
Reggevi il peso di vita
la mia acerba
marcava il capo
segnava le braccia
fluttuanti nel vento
fresco sul mio viso
vedetta all'orizzonte
sicura sui mie piedi
ancorati ai tuoi
nella nuda terra
scura agli occhi
vitale al tatto.
Le foglie han scandito le ore
di anni passati e dolori subiti
Una piega è rimasta sul cuore
a memoria di lacrime antiche
di ricordi piantati
ma scostati con rabbia
e mutati in freddo rimorso
tra mazzi di fiori appassiti.
Il passato è ora canzone
note portate su ali sbiadite
nell'animo spento
su amare certezze.
Albero che vivi
che regni ancora nel bosco
nel profondo dell'essere mio
umile antico sordo pilastro
sostienimi
accompagnami
dammi la mano
e fai volare ancora
sul mio spirito lieve
quell'incerto fatato aquilone.


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giovedì 19 marzo 2009

Sussurri nella notte

di Stellagreca e Adamo Musella
Il silenzio, il buio, noi.
Arroventati, stretti in una morsa
i corpi come metallo
fusi insieme, sciolti
uniti come fango
la tua bocca, nella mia
racconta l'infinito vagare..
i tuoi occhi, nei miei
svelano profondi e nascosti misteri..
le tue mani, sulla pelle
esplorano sentieri non ancora percorsi
ed ancora tutti da scoprire..
energia e fluidi
si scambiano e rinascono
tra mille gemiti..
e sussurri nella notte
urla, che sfidano il silenzio
anime che si uniscono
desiderose di perdersi..
ballerini che si muovono nell'ombra
seguendo una danza comune
il ritmo, incalzante, suadente,
raccoglie i desideri dell’anima
trasformandoli
in coriandoli estivi.

E’ una corsa lenta
per prati
tra rugiada
di corpi amalgamati
profumati al piacere
che avanzano senza pace
senza fine
sotto questo cielo fioco di luna
testimone di moti d’amore
irrazionali
irriverenti
audaci al gioco
facili prede di una gara
nata bambina
ora divenuta fiamma
che arde e coinvolge
in sospiri andanti
a marcia veloce verso la meta
dove esausti
stremati
privi di fiato e resistenza
diffondiamo
in un’eterna passione.

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domenica 15 marzo 2009

Il sopraggiungere della marea

di Adamo Musella

Ora sparsi nella pace
il pensiero ritorna alle ore della sera.

Eri apparsa fatta di luce,
immersa in stoffa e profumo,
il tuo sguardo al sapore di miele,
il mio già audace
seguiva i passi e le curve.
La scusa un saluto,
una parola all’orecchio,
un istante che si vorrebbe eterno,
un respirar comune il profumo della pelle.

La serata comincia,
il coinvolgimento anche.
Eri seduta di fronte,
le labbra calde e rosa di pesco,
magnetiche le frasi,
le mani calde
cercate e desiderate.
Gli occhi vegliano il viso,
le tue labbra morse maliziosamente,
la mia curiosità persa su quel medaglione
monolite e luna sul tuo seno,
la tua camicia e i bottoni ostacoli alla mia fantasia.
Cadono le difese,
lo studio è finito,
entrambi arresi
disegniamo sul tavolo
lo stesso scenario.

La ragione cede il passo al preludio,
la musica detta il ritmo,
le mani seguono l’istinto,
le tue vesti sfilate,
il respiro unico
caldo,
vibrante.
La tua pelle è velluto,
le mie labbra sono baci e morsi,
le tue mani sulla mia schiena.
La distanza ormai un ricordo,
le tue gambe strette alla vita,
i miei occhi nei tuoi,
sentiamo il calore della nostra intimità.

Oramai è duetto d’amore,
scivoliamo l’un dentro l’altra,
riduciamo gli spazi,
cerchiamo forma e movimento,
siamo in gara,
ma l’obbiettivo è lo stesso,
ci alterniamo,
ci abbracciamo,
ci mordiamo,
poi all’improvviso fermi
quasi a recuperare le forze.
Ma l’attimo dura poco,
ancora, ancora il movimento
riempie ogni anfratto
per poi riprendere il largo
compiendo miglia e miglia
spinti dal vento,
fino a quando calata l’ancora
ritorniamo uniti e intrecciati
a compiere tragitti d’amore,
animati da queste dolci note
che ci accompagnano all’approdo sicuro
in cui il mare arriva dolce e mite
sulla spiaggia calda d’estate.

Ora esausti e vinti all’amore
siamo in pace in un lungo abbraccio.
Ora il desiderio è tenerezza,
il sonno un pensiero comune.


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