giovedì 11 giugno 2009

Celtica

di Monica Bartucci e Adamo Musella




Ti ho scritto un canto
in cui ogni parola mi parla di te
che sei essenza
in un lieve passaggio di vita
consumato in attimi
che conto eterni
sapendo che il ricordo
è il primo atto
a che il desiderio
divenga espressione
di un sogno giovanile
di quando echi di risate
sovrastavano i passi
che anticipavano la tua immagine
prima ancora che tu apparissi
a porgere la sedia al sentimento
per scaldarsi al fuoco
dopo il lungo viaggio
che mi ha concesso
di liberare l'anima mia
perchè ti raggiunga
e ti sussurri di me
musica antica
che ho voglia di ritrovarti ancora

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Anonimo ha detto...

ci son persone che incontriamo nel nostro viaggiare, che lasciano impronte indelebili...e ci son luoghi che altrettanto si tatuano nei nostri ricordi, luoghi dove si torna, dove ci si sente a casa...luoghi nei quali ci abbandoniamo lasciandoci cullare, come fossero braccia.

Questa è l mia lettura, una poesia a quattro mani evocativa, fluida...che accende la memoria e fa sognare.
Kier

Adamo ha detto...

con queste a volte cominciamo un viaggio lungo una vita intera.